I manifesti di Niamey

 

Padre Armanino dalla sua missione in Niamey ci invia  lettere sempre interessanti e puntuali che noi vogliamo condividere con voi

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P. Mauro ARMANINO :

è un missionario SMA e dall'aprile del 2011 è a Niamey, capitale del Niger. Lo abbiamo conosciuto per i suoi articoli sui migranti di Genova. Dal 2008 all'inizio del 2011 ha vissuto nel Centro storico del capoluogo ligure, compagno di viaggio di quanti hanno lasciato il loro paese nel Sud del mondo, cercando in Italia migliori condizioni di vita. Ora segue il fenomeno della migrazione da uno dei suoi maggiori punti di snodo: il Niger, cerniera tra l'Africa sub-sahariana e il Nord-Africa. Nel suo blog ci comunica il suo viaggio in questo nuovo mondo

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Niamey

è la capitale del Niger, nonché la prima città del paese per dimensioni e importanza culturale ed economica.
La città sorge sul fiume Niger, prevalentemente sulla riva destra, in una regione di coltivazione delle arachidi. L'industria manifatturiera riguarda in particolare mattoni, prodotti in ceramica e tessili.

STORIA

Niamey venne probabilmente fondata nel XVIII secolo, ma ebbe poca importanza per l'area fino a quando i francesi non vi costruirono una postazione coloniale negli anni 1890. Nel 1926 Niamey divenne la capitale del Niger; la sua popolazione aumentò gradualmente, da circa 3.000 unità nel 1930, a circa 30.000 nel 1960, 250.000 nel 1980 e - secondo le stime - 800.000 nel 2000. La principale causa di tale incremento è stata l'immigrazione durante i periodi di siccità

AMMINISTRAZIONE

 Dal punto di vista amministrativo Niamey costituisce un dipartimento indipendente allo stesso livello delle regioni. Il territorio del dipartimento è completamente circondato da quello della regione di Tillabéri.
Nell'ambito del dipartimento, il territorio è suddiviso in 5 comuni urbani
Località Popolazione (2001)
Niamey Commune I 116.537
Niamey Commune II 165.075
Niamey Commune III 175.899
Niamey Commune IV 165.347
Niamey Commune V 102.172

“Colonia francese dalla fine del 19° secolo e Stato indipendente dal 1958, il N. è uno dei Paesi più poveri del mondo; è inoltre afflitto da endemici conflitti etnici e da una permanente instabilità politica, con un periodico alternarsi di regimi democratici e dittature militari. Nonostante questa situazione sfavorevole, negli anni Sessanta e Settanta il cinema del Paese, sperimentale e autodidatta, si collocò all'avanguardia rispetto alla maggior parte di quelli dell'Africa subsahariana. La sua produzione è andata tuttavia progressivamente diminuendo in quantità e in qualità nel corso dei due decenni successivi.Come in altri Paesi africani, fu l'esercito coloniale a introdurre in N., a scopi di propaganda, l'attività cinematografica. Seguirono, a opera di registi francesi, i documentari di impostazione etnografica La croisière noire di Léon Poirier (1925), sulla traversata del continente in auto, primo film conosciuto a testimoniare la vita delle popolazioni del N., e La grande caravane (1936) di Jean d'Esme, sul viaggio di una carovana di cammellieri. Fondamentale fu in quest'ambito il lavoro svolto, a partire dal 1947, da Jean Rouch, che in N. girò molti film e con il quale collaborarono a vario titolo alcuni dei principali registi nigerini della prima, seconda e terza generazione, Moustapha Alassane, Oumarou Ganda, Inoussa Ousseini, Mariama Hima.
Subito dopo l'indipendenza il cinema ebbe in N. uno scarso sostegno statale. Il Servizio cinematografico del Ministero dell'informazione produsse esclusivamente cinegiornali, mentre il Centro nazionale audiovisivo, sorto nel 1965 per sensibilizzare la popolazione su questo tema, fallì nei suoi intenti, e fu assorbito dall'Ufficio della radio-televisione. Quest'ultimo ebbe tuttavia in seguito un ruolo decisivo nel finanziamento della produzione, insieme ad altre istituzioni pubbliche (il Ministero della gioventù, degli sport e della cultura, l'Istituto di ricerche in scienze umane).