I manifesti di Niamey
Padre Armanino dalla sua missione in Niamey ci invia lettere sempre interessanti e puntuali che noi vogliamo condividere con voi
Ottobre 2012 Gennaio 2013 Maggio 2013 Giugno 2013 Gamkallé,Giugno 2013 Cuore di tenebra,Giugno 2013 Narrazioni migranti,Giugno 2013 La cicatrice Agosto2013 Ambigue dichiarazioni di pace. Settembre2013 Tombe Migranti Ottobre 2013 I falsari Novembre 2013 Afriche Febbraio 2014 La fattoria degli animali e altre storie Febbraio 2014 C'era una volta. Quando a migrare sono i bambini marzo 2014 I fuori gioco del Sahel giugno 2014 Quando gli ultimi contano agosto 2014 Nel cielo del Niger tra droni e sogni agosto 2014 Le Macchine Migranti di Niamey SETTEMBRE 2014 Eresie Nigerine OTTOBRE 2014 Paure Migranti da Esportazione OTTOBRE 2014 Esploratori senza bussola OTTOBRE 2014 Roma città aperta NOVEMBRE 2014 I ladri di Joel NOVEMBRE 2014 Niamey e la benedizione di Allah MAGGIO 2015 Tre sacchi bianchi da portare MAGGIO 2015 Le stampelle di Diallo MAGGIO 2015 Finzioni e realtà nigerine MAGGIO 2015 Un mondo a parte e parte del mondo. Rifugiati oggi GIUGNO 2015 Niger e il privilegio di essere poveri GIUGNO 2015 Quelli che hanno perso. Ombre migranti del Sahel GIUGNO 2015
Il digiuno dei Diallo et la pioggia di Niamey GIUGNO 2015 Le graziose notti di Niamey LUGLIO 2015 Sposarsi a Niamey LUGLIO 2015 Il nipote di Ibrahim e i migranti del futuro AGOSTO 2015 Angelique e le parole rifugiate dei bambini SETTEMBRE 2015 Sei mesi nell’inferno del Sahel di Birame DICEMBRE 2015 Gli elefanti di carta del Sahel DICEMBRE 2015 Desolati, vogliamo vivere. Appunti dal Sahel GENNAIO 2016 Griot come cortigiani. Le derive africane di un politico FEBBRAIO 2016 Le capre e gli agnelli di Mamadou Diallo PASQUA 2016 Silenzio si muore. Politica e meningite nel Niger APRILE 2016 Quando passa la befana, fuori stagione, nel Sahel MAGGIO 2016 Tutti a casa. Per una moratoria umanitaria nel Sahel MAGGIO 2016 Quando passa la befana, fuori stagione, nel Sahel MAGGIO 2016 La fantasia al potere. 56 anni di Indipendenza del Niger AGOSTO 2016 I nemici dell’Africa. Come militarizzare il Sahel OTTOBRE 2016 C’era una volta.Le storie spinate del Sahel OTTOBRE 2016
P. Mauro ARMANINO :
è un missionario SMA e dall'aprile del 2011 è a Niamey, capitale del Niger. Lo abbiamo conosciuto per i suoi articoli sui migranti di Genova. Dal 2008 all'inizio del 2011 ha vissuto nel Centro storico del capoluogo ligure, compagno di viaggio di quanti hanno lasciato il loro paese nel Sud del mondo, cercando in Italia migliori condizioni di vita. Ora segue il fenomeno della migrazione da uno dei suoi maggiori punti di snodo: il Niger, cerniera tra l'Africa sub-sahariana e il Nord-Africa. Nel suo blog ci comunica il suo viaggio in questo nuovo mondo
Niamey
è la capitale del
Niger, nonché la prima città del paese per dimensioni e importanza culturale ed
economica.
La città sorge sul fiume Niger, prevalentemente sulla riva destra, in una
regione di coltivazione delle arachidi. L'industria manifatturiera riguarda in
particolare mattoni, prodotti in ceramica e tessili.
STORIA
Niamey venne probabilmente fondata nel XVIII secolo, ma ebbe poca importanza per l'area fino a quando i francesi non vi costruirono una postazione coloniale negli anni 1890. Nel 1926 Niamey divenne la capitale del Niger; la sua popolazione aumentò gradualmente, da circa 3.000 unità nel 1930, a circa 30.000 nel 1960, 250.000 nel 1980 e - secondo le stime - 800.000 nel 2000. La principale causa di tale incremento è stata l'immigrazione durante i periodi di siccità
AMMINISTRAZIONE
Dal punto di vista amministrativo Niamey
costituisce un dipartimento indipendente allo stesso livello delle regioni. Il
territorio del dipartimento è completamente circondato da quello della regione
di Tillabéri.
Nell'ambito del dipartimento, il territorio è suddiviso in 5 comuni urbani
Località Popolazione (2001)
Niamey Commune I 116.537
Niamey Commune II 165.075
Niamey Commune III 175.899
Niamey Commune IV 165.347
Niamey Commune V 102.172
“Colonia francese
dalla fine del 19° secolo e Stato indipendente dal 1958, il N. è uno dei Paesi
più poveri del mondo; è inoltre afflitto da endemici conflitti etnici e da una
permanente instabilità politica, con un periodico alternarsi di regimi
democratici e dittature militari. Nonostante questa situazione sfavorevole,
negli anni Sessanta e Settanta il cinema del Paese, sperimentale e autodidatta,
si collocò all'avanguardia rispetto alla maggior parte di quelli dell'Africa
subsahariana. La sua produzione è andata tuttavia progressivamente diminuendo in
quantità e in qualità nel corso dei due decenni successivi.Come in altri Paesi
africani, fu l'esercito coloniale a introdurre in N., a scopi di propaganda,
l'attività cinematografica. Seguirono, a opera di registi francesi, i
documentari di impostazione etnografica La croisière noire di Léon Poirier
(1925), sulla traversata del continente in auto, primo film conosciuto a
testimoniare la vita delle popolazioni del N., e La grande caravane (1936) di
Jean d'Esme, sul viaggio di una carovana di cammellieri. Fondamentale fu in
quest'ambito il lavoro svolto, a partire dal 1947, da Jean Rouch, che in N. girò
molti film e con il quale collaborarono a vario titolo alcuni dei principali
registi nigerini della prima, seconda e terza generazione, Moustapha Alassane,
Oumarou Ganda, Inoussa Ousseini, Mariama Hima.
Subito dopo l'indipendenza il cinema ebbe in N. uno scarso sostegno statale. Il
Servizio cinematografico del Ministero dell'informazione produsse esclusivamente
cinegiornali, mentre il Centro nazionale audiovisivo, sorto nel 1965 per
sensibilizzare la popolazione su questo tema, fallì nei suoi intenti, e fu
assorbito dall'Ufficio della radio-televisione. Quest'ultimo ebbe tuttavia in
seguito un ruolo decisivo nel finanziamento della produzione, insieme ad altre
istituzioni pubbliche (il Ministero della gioventù, degli sport e della cultura,
l'Istituto di ricerche in scienze umane).