Gamkallé,Giugno 2013                                                       

Per raggiungere Gamkallé si passa il commissariato centrale di polizia sulla strada che prosegue per Saga e i 'Paesi -Bassi'.Ancora davanti si indovina la prigione di Kollo. Lì sono detenuti in attesa di giudizio una parte di quanti hanno dirottato i finanziamenti internazionali alla sanità. Nella casa di arresto e correzione di Niamey appena una settimana fa si è registrata una sparatoria. Una vicenda che ha rapinato la vita ad almeno una decina di persone. La verità di quanto accaduto si trasformava a seconda delle fonti di informazione governative o addomesticate. I giornali hanno appena pubblicato le foto degli oltre 20 detenuti evasi. Volti comuni nascosti e ricercati nella città e dintorni. Gamkallé è un quartiere popolare che pedina quanti cercano di transitare senza destare sospetto. Case in cemento e soprattutto di fango che scivolano senza volerlo verso il fiume assieme alle caserme che le sorvegliano. Buona parte dei migranti liberiani soggiorna in camere che hanno dimenticato qualcosa prima di partire. Non hanno né nome né numero. Case migranti di scarto.

A Gamkallé c'erano quasi tutti. Il papà col vestito della festa e la madre di Blessing che portava lo stesso tipo di tessuto di sua figlia.Blessing è nata da una settimana. Secondo la tradizione importata doveva rimanere nascosta con la madre prima di salvare il mondo. Accanto a lei c'erano tutti quelli che partono e tornano e scappano e rubano. Usciti di prigione e contrabbandieri di anni passati a inseguire l’impronta del futuro. Blessing dormiva protetta da una zanzariera a forma di culla. Nata in transito senza giustificazione e documenti che lo provino. Poco lontano c'era Christopher in braccio a sua madre. Lui con gli occhi spalancati con l'aria di aver ben vissuto i pochi mesi che lo separano dal grembo materno. Suo padre potrebbe trovarsi da qualche parte e spera di ricordare bene il nome.

Gamkallé è un quartier assai violento. Si traffica la vita e alcune liberiane mettono la tenda sulla porta per segnalare quanto di loro è vendibile sul mercato della povertà. Un corpo reso inutile dal tempo e momenti di piacere clandestino. Il prezzo di amori sfuggiti all'inedia e alla sventura. Gli altri arrivati sono in transito per viaggiare e transitano per viaggiare. Chi con l'aria e i capelli 'rasta'che nessuno crede. Con gli ultimi cellulari alla moda che accompagnano la cerimonia di Blessing con la batteria scarica dalla noncuranza. Gamkallé è un pezzo di Liberia ormeggiata dall'attesa al bordo del fiume Niger. Tornando verso la città si incrocia il ponte cinese col nuovo svincolo da terminare. Lo piantonano alcuni semafori dalle frecce sofisticate che illudono il transito dei camion che hanno comunque la precedenza.

C'era chi è venuto a chiedere l'impossibile e chi si accontenta di nulla. Seduti accanto alla culla come nelle migliori favole che la vita racconta quando si trova coi poveri. I troni dei potenti erano appena stati rovesciati e le mani erano vuote per quelli che accumulavano tesori rubati. I grandi pensatori non sapevano cosa fare delle inutili parole del potere. Gli affamati trovavano un piatto di riso cucinato a Gamkallé col sapore antico di una terra lontana. Gli umili sedevano su sgabelli che pendevano da una parte e cominciavano a cantare come in terra d'esilio sui canali di Babilonia. La madre di Blessing sembrava la regina di Saba che con Salomone recitava proverbi che più nessuno credeva. Bella come le madri che sono per un giorno principesse della vita. Coi capelli filtrati da trecce finte che carezzavano il volto di Blessing. Sotto la tenda come una sposa Blessing continuava a dormire per sognare l’altra festa non ancora cominciata.

Gamkallé non è lontano dall'hotel Terminus dove ci sono camere per i turisti di passaggio e precede la zona industriale che scivola verso Saga. Gamkallé è un'invenzione tenuta assieme da Blessing e da coloro che non arrivano mai. Un club nautico ricorda l'esistenza del fiume Niger che si può attraversare con le mandrie che solcano le strade di Niamey. Ancora davanti ce la strada che conduce all'aeroporto internazionale che lascia indovinare un mondo lontano. Sul tavolo che arredava il cortile della cerimonia c'era un piatto di plastica con alcune monete.
Era l’eredità di Blessing che ancora dormiva.

mauro armanino, niamey, giugno 2013