Non è solo il titolo del noto romanzo di Joseph Conrad. E'
che a Niamey e in altre zone del paese manca la luce da oltre una settimana.
Solo alcuni quartieri privilegiati possono usufruire di questo bene prezioso.
L'uranio che il Niger produce è portato via in contenitori sigillati fino
all'oceano Atlantico. Sul luogo di estrazione si lasciano le scorie e le
contaminazioni radioattive nell'acqua e la terra. La luce invece abita in
Francia e nei paesi che ad essa si affidano per tenere accese le speranze che
qualcosa possa cambiare del sistema. Ormai anche il Niger è tra i paesi
produttori di petrolio ma anche questo si esporta grazie ai cinesi. Le tenebre
sono nel cuore della città. Chiudono i negozi, gli uffici, i laboratori, i
ministeri e anche alcune ong che non hanno capacità energetiche sufficienti per
gestire la crisi. I gruppi elettrogeni sono per i ricchi e non danno luce a
nessuno. Basta allora cambiare di mondo magari con un viaggio nel cuore di
tenebra.
Che chi viaggia per piacere e chi per turismo. I viaggi dei funzionari al
servizio del sistema globale di pianificazione dei progetti. Viaggi ben pagati
per l'inutilità che implicano e promettono. I viaggi diplomatici per rapinare ai
poveri il diritto di decidere il loro destino. I viaggi avventurosi di chi cerca
esperienze forti per dimenticare la banalità opulenta del presente. I viaggi di
chi cerca ancora terre lontane per accorgersi di quelle vicine. I viaggi di
coloro che scappano per non incontrare se stessi. I viaggi dei faccendieri che
fingono di credere ancora alla favola del Re Mida che trasforma in oro quanto
tocca. I viaggi dei missionari che rubano dio da una parte per inventarlo
dall'altra come non fosse mai stato là prima di loro. I viaggi di coloro che
studiano quello che già sanno e scoprono quello che temono. I viaggi dei
commercianti che passano da un mercato all'altro e vivono di contratti non
scritti dal nessuno. I viaggi dei migranti che inseguono l'altra sponda che si
allontana da loro stessi. I viaggi che servono a nascondere la sconfitta delle
politiche di sviluppo di questi anni. I viaggi che non finiscono mai a causa del
ritardo sulla cartina della storia. I viaggi che non si raccontano perché le
parole si sono perse per strada.
Dal cuore di tenebra arrivano i rifugiati. Scampati dalla guerra del Congo e
quella della Costa d'Avorio e quella del Tchad e quella del Centrafrica e quella
del Mali e quella della Liberia. Le guerre fabbricano profughi e rifugiati e li
esportano altrove come mercanzia per l'umanitario. La maglietta per la giornata
mondiale e le foto di rito per giustificare gli stanziamenti delle coscienze a
buon prezzo. Le tenebre del cuore per chi ha perso il marito e i figli e la
terra e la memoria e la promessa non mantenuta della vita. Le armi che
arricchiscono i mercenari che della politica sono il prodotto principale.
Esibiscono i documenti che li classificano e crescono i figli che della terra
perduta portano i nomi sottovoce . Pregano che Dio si ricordi di non
dimenticarli e lo ringraziano non appena l'occasione di presenta per farlo. Mica
di quattro anni chiama il papà per vedere quando ritorna e cresce come fanno i
figli quando non contano gli anni che sono passati.
Lei e suo marito arrivano invece di mattina presto. Patricia si trova al quinto
mese di gravidanza per la prima volta. Non sa ancora bene come vanno le cose e
domanda come fare nel caso succedesse l’imprevisto. Il marito si chiama Benedict
col nome che ricorda il papa prima delle dimissioni che la gente di qui non ha
mai accettato. Come fosse una debolezza che non trova un’accettabile
giustificazione . Lui e sua moglie erano partiti per raggiungere l'Europa che si
vede dalla sponda del Marocco. In Algeria senza documenti non si viaggia e
allora sono i centri di detenzione che arredano i paesaggi. Entrambi detenuti in
case separate per qualche mese e poi deportati nel deserto per impedire loro di
tornare a provare un'altra volta lo stesso cammino. Patricia dice di essere
stanca da morire dopo il viaggio fatto nei camion migranti della storia
barricati di frontiere.
I quattro mesi che ancora le restano passano in fretta. Benedict dice che sa
fare di tutto. Anche l'elettricista se necessario.
mauro armanino, niamey, giugno 2013