Comunicati del Comitato nazionale palestinese per il boicottaggio (BNC), del PACBI e di BDS Italia

Coltivando l’ingiustizia. Cessare i rapporti commerciali con le imprese agricole israeliane leggi

04 Gennaio 2013

9 febbraio: Giornata internazionale per il boicottaggio dei prodotti agricoli israeliani

  Per il 9 febbraio 2013, delle organizzazioni agricole palestinesi insieme al Comitato nazionale palestinese per il BDS invitano a lanciare campagne in tutto il mondo contro le società israeliane esportatrici di prodotti agricoli data la loro forte complicità nelle continue violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani dei Palestinesi. Dopo il successo della campagna contro l’israeliana Agrexco, ex società leader nelle esportazioni agricole, e alla luce del crescente consenso internazionale sul dovere di far rispettare un divieto effettivo sul commercio con gli insediamenti illegali israeliani, invitiamo i movimenti sociali, le organizzazioni non governative, i sindacati e gli/le attivist* per i diritti umani ad agire in modo creativo ed efficace il 9 febbraio a sostegno degli agricoltori palestinesi che difendono la loro terra e le risorse naturali.

La vendita e l'acquisto di merci provenienti da aziende agricole israeliane, come Mehadrin e Hadiklaim, danno sostegno economico e premiano il continuo sfruttamento e colonizzazione illegale da parte di Israele della terra palestinese e compromettono ulteriormente le possibilità per una pace giusta basata sul diritto internazionale e sul rispetto dei diritti umani universali. Come è stato dimostrato dalla lotta per porre fine all'apartheid in Sud Africa e l'ampio movimento di solidarietà internazionale, i cittadini possono fare la differenza, evitando di acquistare prodotti di aziende complici e lavorando per convincere i loro supermercati affinché cessino di commercializzare i loro prodotti.

L'agricoltura è una parte vitale dell'economia palestinese e del patrimonio nazionale, ma gli agricoltori palestinesi vengono sgomberati con forza dalle loro terre e viene impedito loro di accedervi. Israele sfrutta sistematicamente le risorse naturali palestinesi in violazione del diritto internazionale e ha messo in atto una serie di restrizioni sull’agricoltura palestinese in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, mentre consente alle aziende agricole israeliane di trarre profitto dal sistema di insediamenti illegali di Israele.

Come hanno fatto notare le organizzazioni agricole palestinesi, le aziende israeliane esportatrici di prodotti agricoli sono al centro del sistema di dominio israeliano sul popolo palestinese. Sono parte integrante del processo in corso di colonizzazione e di distruzione ambientale della terra palestinese, della distruzione dell'agricoltura palestinese, del furto dell’ acqua e dell'abuso dei diritti dei lavoratori palestinesi, tra cui vi sono lavoratori minorenni.

I supermercati dovrebbero seguire l'esempio del Co-Operative Group in Gran Bretagna, che si è impegnato a sospendere il commercio con tutte le società che esportano merci dagli insediamenti israeliani illegali. I governi devono rispettare il loro obbligo giuridico e morale di intervenire a sostegno del diritto palestinese all'autodeterminazione e vietare tutte le forme di commercio e di cooperazione con aziende israeliane esportatrici di prodotti agricoli complici con gli insediamenti illegali. Le persone di coscienza in tutto il mondo possono assicurarsi che queste misure vengano adottate. Contiamo sul vostro sostegno per porre fine al business as usual con le aziende agricole israeliane come contributo alla nostra lotta per la libertà, la giustizia e l’uguaglianza.

Aderiscono:

Boycott, Divestment and Sanctions National Committee
General Union of Palestinian Peasants and Cooperatives
Palestinian Agricultural Relief Committees
Palestinian Farmers Union
Popular Struggle Coordination Committee
Stop the Wall
Union of Agricultural Work Committees
Union of Palestinian Agriculture Engineers

Si prega di contattarci a info@bdsmovement.net per comunicare le tue campagne ed azioni in programma oppure per parlare delle vostre idee.

Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS