La Sicilia poligono sperimentale dei velivoli senza pilota
destinati ai futuri scacchieri di guerra. Le società Piaggio
Aereo Industries e Selex Es riferiscono di aver utilizzato a
novembre la base del 37° Stormo dell’Aeronautica militare di
Trapani Birgi per i test di volo del dimostratore P.1HH
DEMO, il nuovo aereo a pilotaggio remoto realizzato
nell’ambito del programma denominato “HammerHead” (Squalo
Martello). Il drone è decollato da Birgi per la prima volta
il 14 novembre sorvolando sul Mediterraneo per circa 12
minuti alla quota di 2.000 piedi e a una velocità di 170
nodi. Le operazioni sperimentali sono state condotte da un
team congiunto Piaggio - Selex con il supporto del personale
militare dello scalo siciliano. Nella sua breve attività
aerea, il dimostratore è stato scortato da due
caccia-addestratori MB.339 dell’Aeronautica militare. Ai
test sperimentali hanno contribuito pure la Marina militare
e l’Esercito. Un mese prima, infatti, il drone era stato
trasferito in Sicilia a bordo della nave da sbarco “San
Marco” dopo un ciclo di prove effettuato sulle piste
dell’aeroporto di Decimomannu (Sardegna). Il velivolo fu
imbragato nel porto di Cagliari da un elicottero CH-47
dell’Esercito italiano e successivamente posizionato sul
ponte di volo della “San Marco” diretta a Trapani.
“Questo genere di programmi ad elevato contenuto tecnologico
determina significative ricadute sull’acquisizione di
competenze dell’industria italiana”, ha spiegato l’ufficio
stampa del ministero della Difesa. “L’adozione e
l’integrazione di tecnologie all’avanguardia a livello
mondiale consentiranno un sensibile sviluppo della capacità
di controllo d’area, rendendo possibile la monitorizzazione
simultanea ed in tempo reale di un’area di centinaia di Km
quadrati, ampliando notevolmente le capacità operative e lo
spettro dei possibili servizi fornibili dai sistemi a
pilotaggio remoto”. L’Aeronautica militare guarda con
particolare interesse allo sviluppo del velivolo prodotto da
Piaggio Aereo Industries. Nel giugno 2013, il generale
Claudio Debertolis, segretario generale della Difesa e
direttore nazionale degli armamenti, ha dichiarato che lo
“squalo martello” potrebbe essere chiamato a sostituire i
velivoli senza pilota Reapers, utilizzati dalle forze aeree
in Afghanistan e Pakistan e da qualche mese pure nel Canale
di Sicilia nell’ambito dell’operazione anti-migranti “Mare
Nostrum”. Debertolis ha aggiunto che l’Italia potrebbe
ordinare una decina di questi nuovi droni e che gli stessi
potrebbero essere dotati di sistemi missilistici o bombe. “I
P.1HH sono abbastanza grandi da poter ospitare armi al loro
interno”, ha dichiarato il generale. Da drone-spia il
velivolo diverrebbe così un drone-killer, consentendo così
all’Aeronautica italiana di intervenire in Africa e Medio
oriente con un micidiale sistema di morte. “Siamo
intenzionati a inviare una lettera d’intenti ad altri paesi
partner per promuovere il velivolo”, ha aggiunto il generale
Claudio Debertolis. Secondo l’amministratore delegato di
Piaggio Industries, Alberto Galassi, lo “squalo martello” è
pure il migliore candidato per il programma dell’Unione
europea di sviluppo di un prototipo MALE (medium-altitude
and long-endurance), cioè in grado di volare a medie
altitudine e per lungo tempo.
Il P.1HH “HammerHead” è la versione senza pilota del
bimotore P.180 prodotto dalle officine Piaggio e utilizzato
in ambito civile e militare da numerosi paesi al mondo. Con
un’apertura alare di 15,5 metri, il drone può raggiungere la
quota di 13.700 metri e permanere in volo per più di 16 ore.
La missione è gestita da una stazione di terra, collegata
attraverso un centro di comunicazione in linea di vista e
via satellite che consente il controllo remoto dei sistemi
di navigazione dell’aeromobile. Il velivolo è stato dotato
da Selex ES (gruppo Finmeccanica) di torrette
elettro-ottiche, visori a raggi infrarossi e radar “Seaspray
7300”. L’azienda italiana ha pure realizzato le
apparecchiature di gestione e controllo del velivolo e del
segmento di terra, sulla base del sistema SkyISTAR ideato -
come specifica Selex - per “svolgere missioni di
pattugliamento; intelligence, sorveglianza e riconoscimento
(ISR); individuare target puntuali e rispondere alle diverse
minacce che spaziano dagli attacchi terroristici
all’immigrazione illegale, alla protezione delle zone
economiche esclusive, alle infrastrutture e siti critici”.
L’annuncio del primo volo sperimentale dello “squalo
martello” da Trapani Birgi è stato fatto in occasione del
Dubai Airshow 2013, la fiera internazionale del settore
aereo, civile e militare, tenutasi recentemente negli
Emirati Arabi Uniti. Dal 2006 Piaggio Industries è
controllata in buona parte da Mubadala Aerospace, società
aerospaziale della Mubadala Development Company, holding
finanziaria del governo di Abu Dhabi e partner del colosso
Lockheed Martin (il produttore dei controversi
cacciabombardieri F-35 e del nuovo sistema di
telecomunicazioni satellitari MUOS della Marina militare
USA) e di Alenia Aermacchi (Finmeccanica) per realizzare i
48 velivoli d’addestramento M343 acquistati dagli Emirati. A
fine novembre 2013, Mubadala Aerospace ha accresciuto la sua
quota in Piaggio Aereo dal 33 al 41% a seguito di un aumento
di capitale di 190 milioni di euro circa. Contestualmente
anche Tata Ltd., società con sede a Londra ma dipendente dal
gruppo indiano Tata, ha portato al 44,5% il proprio
controllo azionario di Piaggio, mentre l’investitore
italiano Piero Ferrari è cresciuto dall’1 al 2%. A vendere,
il fondo d’investimento HDI, passato dal 33 al 12,5%.
Negli Emirati, Piaggio Aereo ha pure avviato una partnership
strategica con Adasi (Abu Dhabi Autonomous System
Investments), holding finanziaria con sede ad Abu Dhabi, per
sviluppare un nuovo aereo pattugliatore multiruolo per
missioni di sorveglianza (Mmppaa - Multirole Patrol Aircraft).
L’accordo del valore di circa 100 milioni di euro prevede la
progettazione e la realizzazione di due prototipi entro la
fine del 2014. Nonostante l’industria aerea sia ormai in
mano quasi esclusivamente a capitali arabi e indiani, il
contratto è stato inserito nell’ambito dei programmi di
cooperazione militare Italia-Emirati Arabi Uniti.
Il nuovo velivolo sarà destinato a missioni di sorveglianza
aerea, pattugliamento terrestre, costiero e marittimo e
persino a comunicazioni d’intelligence. L’Mmppaa avrà
un’autonomia di volo di 10 ore, un raggio operativo di oltre
6.100 km, una velocità di crociera di 650 km all’ora e verrà
equipaggiato con un radar di ricerca e sensori elettrottici
ed infrarossi.